Skip to main content
Cosa stai cercando?

Rifacimento impianto idraulico: guida completa alla ristrutturazione dell’impianto idraulico di casa

23Apr Ristrutturazioni

ll rifacimento dell’impianto idraulico è uno degli interventi più delicati e strategici all’interno di un’abitazione. Si tratta di un lavoro che va ben oltre la semplice sostituzione di rubinetti o sanitari. Rifare un impianto idraulico in casa significa demolire, tracciare nuovi percorsi nei muri e nei pavimenti, rimuovere completamente le vecchie tubazioni e installarne di nuove, adeguate alle normative attuali e ai bisogni moderni di efficienza, comfort e sicurezza.

Un intervento tanto invasivo quanto necessario, soprattutto quando l’impianto è vecchio, realizzato con materiali obsoleti come piombo o ferro zincato, e potenzialmente soggetto a perdite o rotture improvvise. Anche se tutto sembra funzionare, spesso le criticità rimangono nascoste fino a trasformarsi in danni strutturali importanti, talvolta estesi anche agli appartamenti vicini.

È per questo che il rifacimento dell’impianto idraulico andrebbe programmato non solo in presenza di problemi evidenti, ma anche come misura preventiva, specialmente in edifici con più di trent’anni di vita.

Cos’è un impianto idraulico e come funziona in casa

L’impianto idraulico di casa è l’infrastruttura che consente all’acqua potabile di entrare nell’edificio, essere distribuita alle varie utenze e successivamente evacuata come acqua reflua. In un’abitazione, l’impianto si compone di due sezioni distinte: l’impianto di adduzione, che gestisce il flusso dell’acqua in pressione verso rubinetti, elettrodomestici e sanitari, e l’impianto di scarico, che si occupa della rimozione dell’acqua usata verso la rete fognaria.

In alcune abitazioni moderne, soprattutto dotate di sistemi di climatizzazione elettrica (come quelli a pompa di calore VRF o a infrarossi), la parte dell’impianto relativa al riscaldamento idrico potrebbe essere assente. Tuttavia, in tutte le altre case, l’acqua calda sanitaria resta un elemento essenziale del sistema.

La qualità e la progettazione dell’impianto idraulico domestico influenzano direttamente la salubrità degli ambienti, il benessere di chi li abita e il valore commerciale dell’immobile.

Quando è necessario rifare impianto idraulico

La decisione di procedere al rifacimento dell’impianto idraulico non può essere improvvisata. Serve una valutazione attenta che prenda in considerazione l’età dell’impianto, i materiali impiegati e le condizioni di funzionamento.

Gran parte del patrimonio edilizio italiano è stato costruito tra gli anni Cinquanta e Settanta, un periodo in cui venivano utilizzati materiali oggi considerati superati e, in alcuni casi, pericolosi per la salute. I tubi in piombo, ad esempio, possono rilasciare residui tossici nell’acqua, mentre quelli in ferro sono soggetti a ossidazione e rottura.

Anche in edifici più recenti, fattori come la calcificazione interna, l’usura e la pressione idrica possono compromettere l’efficienza dell’impianto. Perdite d’acqua, cattivi odori dai sanitari, cali di pressione e rumori insoliti nei tubi sono tutti segnali d’allarme che non vanno sottovalutati.

Effettuare controlli periodici e ispezioni tecniche può aiutare a programmare per tempo un intervento per ristrutturare impianto idraulico, evitando emergenze costose e danni maggiori.

Struttura e tipologie di impianto idraulico domestico

Un impianto idraulico casa ben progettato si articola in due macro-componenti: l’adduzione e lo scarico. La sezione di adduzione trasporta acqua in pressione (fredda e calda) a tutti i terminali della casa, mentre lo scarico smaltisce le acque reflue in uscita verso le colonne condominiali o la rete fognaria pubblica.

Dal punto di vista tecnico, l’adduzione può essere realizzata secondo due schemi principali: il sistema a collettore e quello a derivazione.

Nel primo, ogni utenza è collegata direttamente a un collettore che distribuisce l’acqua in modo indipendente, consentendo un controllo puntuale e una maggiore facilità di manutenzione. Il secondo, più diffuso nelle abitazioni più vecchie, si basa su una rete di tubi principali da cui si diramano raccordi verso i diversi apparecchi sanitari. È una soluzione economica ma meno flessibile e più problematica in caso di guasti o modifiche.

Lo scarico, invece, funziona per gravità e necessita di precise pendenze per consentire il corretto deflusso dei liquami. È per questo che lo spostamento dei sanitari o la modifica del layout del bagno richiede una progettazione accurata e, spesso, l’adozione di soluzioni come gradini o sanitrit.

Tecniche moderne per ristrutturare gli impianti idraulici: il relining

Quando si tratta di ristrutturare un impianto idraulico senza demolizioni, una tecnica sempre più diffusa è il relining. Questo metodo consiste nell’introdurre all’interno delle tubature esistenti una resina termoplastica che, una volta indurita, forma un nuovo tubo resistente e duraturo.

Il vantaggio principale del relining è l’assenza di interventi invasivi: niente demolizioni, niente rumore, tempi di esecuzione ridotti. La nuova tubazione interna è garantita fino a 50 anni, resiste alla corrosione e agli agenti chimici.

Tuttavia, il relining non è adatto in tutti i casi. Non consente l’isolamento delle tubazioni – richiesto per legge nei nuovi impianti – e non permette modifiche strutturali come lo spostamento dei sanitari. Può quindi rappresentare una buona soluzione tampone in attesa di un intervento completo.

Normative per il rifacimento dell’impianto idraulico

Il rifacimento dell’impianto idraulico casa è regolato sia da normative tecniche che amministrative. Dal punto di vista burocratico, gli interventi rientrano nella categoria della manutenzione straordinaria e richiedono la presentazione di una CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata), firmata da un tecnico abilitato. Non è necessario ottenere un permesso specifico, ma la comunicazione è obbligatoria.

Al termine dei lavori, l’installatore è tenuto a rilasciare la Dichiarazione di Conformità secondo quanto previsto dal DM 37/2008, che certifica il rispetto delle norme di sicurezza e l’utilizzo di materiali idonei. Inoltre, l’impianto deve essere progettato e realizzato secondo le linee guida della norma UNI 9182, che disciplina tutti gli aspetti tecnici, dai diametri dei tubi alle pendenze, fino ai materiali utilizzabili.

Quanto costa rifare l’impianto idraulico della casa

Il costo per rifare un impianto idraulico varia in base a molti fattori, tra cui le dimensioni della casa, il numero di punti acqua, la qualità dei materiali e l’estensione delle opere murarie necessarie. Anche se l’impianto idraulico in sé ha un costo contenuto rispetto ad altri impianti tecnologici, le demolizioni, i rifacimenti e le finiture incidono fortemente sul prezzo finale.

In media, il costo per singolo punto acqua può variare da 150 a 250 euro, mentre un collettore può costare tra i 200 e i 300 euro. Le opere murarie, come la realizzazione di tracce e massetti, oscillano tra i 400 e i 1.000 euro, a cui vanno aggiunti i costi per la posa dei pavimenti (30-35 €/mq), la pittura (6-12 €/mq), e l’acquisto dei sanitari e della rubinetteria, che possono arrivare anche a 400 euro per pezzo.

Detrazioni fiscali per il rifacimento dell’impianto idraulico

Chi sceglie di ristrutturare l’impianto idraulico della propria casa può usufruire del Bonus Ristrutturazioni, valido fino al 31 dicembre 2025. Il beneficio consiste in una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. L’agevolazione si ripartisce in 10 anni e include non solo i lavori ma anche le spese tecniche e l’IVA.

Considerando che i costi per rifare un impianto idraulico sono spesso inferiori al massimale previsto, è possibile ammortizzare l’investimento nel tempo, beneficiando di un notevole risparmio fiscale.

Scopri tutti i segreti degli impianti elettrici di casa.

Dove siamo

O chiama il 800.340.340Da Lun/Ven 9:00-18:00