Investire in un impianto fotovoltaico oggi è più conveniente che mai, grazie ai vari incentivi per fotovoltaico pensati per rendere l’energia solare accessibile e favorire l’autoconsumo. Tra i principali incentivi fotovoltaico privati, troviamo il Bonus Ristrutturazione, il Superbonus al 70% e il Fondo Reddito Energetico, che rappresentano strumenti cruciali per chi vuole installare un impianto fotovoltaico con detrazioni fiscali vantaggiose.
Scadenze e riduzione degli bonus fotovoltaico nel 2024
Il Bonus Ristrutturazione copre il 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, con un tetto di 96.000 euro per immobile, e include sia l’acquisto sia l’installazione del pannello fotovoltaico.
Dal 2025 al 2027, la detrazione scenderà al 36%, con un limite di 48.000 euro, per poi ridursi ulteriormente al 30% dal 2028.
Il Superbonus, invece, copre fino al 70% delle spese per interventi che migliorino di due classi energetiche l’edificio e sarà valido solo fino al 2024, senza possibilità di rinnovo per il 2025.
Vediamo nel dettaglio tutti i bonus pannelli solari.
Bonus ristrutturazione 50%
Il Bonus Ristrutturazione al 50% è un incentivo Irpef dedicato a chi decide di installare un impianto fotovoltaico su edifici esistenti, anche includendo una batteria di accumulo. Questa agevolazione copre sia le spese per l’acquisto sia per l’installazione del sistema fotovoltaico, con un tetto massimo di spesa detraibile di 96.000 euro per immobile, equivalente a una detrazione massima di 48.000 euro.
Questo incentivo è riservato agli interventi di riqualificazione energetica su edifici già esistenti, escludendo le nuove costruzioni. Possono beneficiarne privati, condomini, enti non commerciali, imprese e professionisti, accedendo così a detrazioni significative.
Le detrazioni del bonus fotovoltaico sono erogate come Credito d’Imposta utilizzabile in sede di dichiarazione dei redditi e distribuito in 10 quote annuali di pari importo, senza possibilità di cessione del credito o sconto in fattura.
Per accedere alle detrazioni per impianto fotovoltaico è obbligatorio presentare documenti come fatture e bonifici “parlanti” con i riferimenti legislativi della detrazione. L’impianto deve essere installato da professionisti e avere una potenza nominale inferiore a 20 kW.
Ad esempio, con una spesa di 20.000 euro per il proprio impianto fotovoltaico, l’incentivo garantisce una detrazione di 10.000 euro, distribuita in 10 rate annuali da 1.000 euro ciascuna.
Superbonus 70% 2024
Il Superbonus è un incentivo pensato per la riqualificazione energetica degli edifici che impone requisiti minimi di miglioramento dell’efficienza energetica e coinvolge l’intero immobile, non singole unità abitative. Inizialmente previsto al 110%, l’incentivo è stato ridotto all’attuale 70%, con la ripartizione delle quote passata dai precedenti 5 anni agli attuali 10 anni. Stando alle notizie attuali, il superbonus non sarà rinnovato per il 2025.
Per l’installazione di impianti fotovoltaici, è necessario che l’intervento sia combinato con uno o più interventi trainanti di efficientamento energetico, come il cappotto termico o la sostituzione del generatore di calore principale, e che il miglioramento energetico cresca di due classi. Gli interventi di riqualificazione devono interessare tutte le unità abitative dell’immobile, e per le abitazioni unifamiliari il richiedente deve avere un quoziente familiare massimo di 15.000 euro.
La detrazione è utilizzabile come Credito d’Imposta nella dichiarazione dei redditi, suddivisa in 10 quote annuali di pari importo, senza possibilità di cessione del credito o sconto in fattura. Gli adempimenti prevedono l’asseverazione dei lavori da parte di un tecnico abilitato, con visto di conformità, e la fornitura delle Certificazioni APE sia prima che dopo l’intervento, per dimostrare il salto di due classi energetiche. Sono richieste fatture e bonifici “parlanti” che riportano i riferimenti legislativi della detrazione, oltre alle asseverazioni tecniche.
Decreto Energia 2024 (Fondo Reddito Energetico)
Il Fondo Reddito Energetico è stato istituito dal Ministero della Transizione Ecologica per incentivare l’autoconsumo di energia rinnovabile. Il Decreto Legge 181/2023, noto come Decreto Energia e convertito nella Legge 11/2024, ha previsto un Contributo a Fondo Perduto per chi presenta domanda di accesso.
Attualmente, il fondo dispone di uno stanziamento di 200 milioni di euro per il biennio 2024-2025, suddivisi in 100 milioni l’anno. Di questi, 80 milioni annui sono riservati a domande provenienti dalle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, mentre i restanti 20 milioni l’anno sono destinati ad altre regioni e province autonome.
L’incentivo è rivolto alle famiglie proprietarie dell’immobile in cui risiedono e con un ISEE inferiore a 15.000 euro, oppure inferiore a 30.000 euro se con almeno 4 figli a carico. Il contributo consiste in una quota fissa di 2.000 euro, più 1.500 euro per ogni kWp installato. Per accedere al fondo, è necessario presentare domanda online sul portale del GSE, seguendo la procedura a sportello, con le richieste esaminate in ordine di arrivo.
Oltre ai requisiti ISEE, l’incentivo è valido solo per impianti di potenza nominale non superiore a 6 kW installati presso la residenza anagrafica del richiedente e richiede l’attivazione di un contratto di Scambio sul Posto per l’autoconsumo. È inoltre obbligatorio includere una polizza multi-rischi e un servizio di manutenzione decennale nel contratto di acquisto e fornitura dell’impianto.
Infine, è necessario fornire fatture e bonifici come documentazione. Ad esempio, una famiglia con i requisiti può ricevere un contributo di 11.000 euro per l’installazione di un impianto fotovoltaico di 6 kW, che costa circa 14.000 euro, inclusi assicurazione e manutenzione per 10 anni. Se la stessa famiglia decidesse di aggiungere un accumulo da 10 kWh, spendendo 24.000 euro, il contributo rimarrebbe comunque a 11.000 euro.
Ad esempio, per una spesa di 50.000 euro per interventi trainanti e l’installazione di un impianto fotovoltaico con batteria, si ottiene una detrazione di 35.000 euro, suddivisa in 10 rate annuali da 3.500 euro ciascuna.
Incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono associazioni di cittadini, imprese e enti locali che si uniscono per produrre, condividere e consumare energia rinnovabile. L’obiettivo principale è promuovere l’autoconsumo collettivo, riducendo la dipendenza energetica da fonti fossili e i costi in bolletta.
Il Ministero della Transizione Ecologica ha destinato 2,2 miliardi di euro per finanziare progetti delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). I contributi a fondo perduto verranno assegnati in base a una graduatoria che tiene conto di specifici criteri di premialità.
Questi contributi copriranno fino al 40% dei costi ammissibili per la realizzazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, entro i limiti di spesa stabiliti dal GSE. Per accedere ai finanziamenti, è necessario che l’impianto fotovoltaico abbia una potenza nominale inferiore a 1 MW e sia situato in Comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
Inoltre, sono previste tariffe incentivanti, note come Tariffa Premio, applicabili all’energia elettrica condivisa. Espresse in €/MWh, queste tariffe variano in base a una formula specifica, con un minimo di 60 €/MWh per impianti di dimensioni maggiori fino a un massimo di 180 €/MWh per impianti di dimensioni minori, incentivando così la condivisione energetica nelle comunità più piccole e virtuose